LA STORIA DEL GOLF
LA STORIA DEL GOLF
Le origini del golf sono piuttosto incerte ed oggetto di varie discussioni tra paesi che ne rivendicano la paternità come del resto avviene per altri sport oggi divenuti popolari.
Alcuni testi ne riportano la nascita in Olanda dove nel XIII° secolo veniva praticato il “kolf”, altri in Scozia ma riteniamo che la nascita di uno sport sia strettamente correlato alla sua regolamentazione e non a delle semplici pratiche assimilabili nei gesti e negli obbiettivi, del resto tale “sport” era più facilmente assimilabile al moderno gioco dell’hockey.
Si ritiene pertanto che la nascita del golf come lo intendiamo oggi sia avvenuta in Scozia nel XV° secolo, alcuni storici di questo sport ne ipotizzano l’anno il 1497.
Le sue origini in un momento storico nel quale i conflitti erano all’ordine del giorno, furono decisamente contrastate ed influenzate da quest’ultimi, si riteneva infatti che il gioco potesse distogliere l’attenzione da parte della popolazione dall’addestramento militare, tanto da indurre i governanti dell’epoca a vietarne la pratica.
Per una sua reale diffusione si dovettero pertanto aspettare più di cento anni e nel XVI° secolo oltre che in Scozia il golf cominciò a diffondersi nell’Europa continentale, ma il passaggio fondamentale da gioco a sport avvenne nella metà del XVIII° secolo quando Duncan Forbes ne dettò le prime regole fondamentali, erano soltanto 13 ma sufficienti ad una sua prima regolamentazione.
Il Royal and Ancient Golf Club of St Andrews nato in un primo momento per una semplice competizione con gli altri campi divenne ben presto un punto di riferimento assoluto ed il suo campo di 18 buche uno standard; Il Royal and Ancient (R&A) divenne il primo promulgatore delle regole del golf che ancora oggi provvede alle modifiche necessarie con l’evoluzione del gioco.
In questa epoca ha inizio lo sviluppo dei materiali necessari al gioco bastoni e palline che ne condizioneranno in modo sostanziale l’evoluzione fino ai nostri giorni.
All’epoca i bastoni da golf erano fabbricati in legno di diverse durezze a seconda che dovessero di fatto costituire lo shaft o la testa, alcuni giocatori utilizzavano bastoni le cui teste erano rinforzate con inserti in acciaio forgiato a mano o costruite totalmente con questo materiale.
Un capitolo a parte meritano le palline, costituite da piume compresse e rivestite in pelle, per essere poi cucite a mano, tali materiali ed il processo di lavorazione le rendevano estremamente costose ed impedivano al golf una reale diffusione popolare, basti pensare che a metà del XIV° secolo non vi erano più di una ventina di circoli di cui il 75% nella sola Scozia.
Il golf era realmente uno sport praticabile solo per le classi più abbienti ed è forse anche per questo che ancora oggi viene considerato tale dalla maggior parte dell’opinione pubblica a retaggio di una reale considerazione di quell’epoca.
Malgrado queste difficoltà il gioco del golf comincia ad espandersi in maniera decisa al di fuori del Regno Unito, principalmente però nei paesi del cosiddetto Commonwealth, ritroviamo pertanto i primi circoli di golf in India, Adelaide, Montreal, Città del Capo ma anche Irlanda e Francia.
Nel contempo la rivoluzione industriale e il conseguente sviluppo di tecnologie manifatturiere d’avanguardia, permise la realizzazione di una attrezzatura per il gioco del golf decisamente più economica e facilmente reperibile.
A costituire un efficace mezzo promozionale del golf furono i primi tornei ufficiali, ma soprattutto i suoi primi campioni con il loro inevitabile spirito di emulazione che esercitavano nella popolazione.
Il British Open è stato senza dubbio il primo torneo di rilevante importanza ed i suoi vincitori divennero ben presto dei veri e propri idoli.
Un’ estrema singolarità in questi primi anni di golf, giocato realmente come uno sport, furono le rivalità che si instaurarono tra i campioni più forti e famosi, i cosidetti “triunvirati” il primo assoluto della storia fu quello costituito da JH Taylor, James Braid, ed il più famoso Harry Vardon precursore quest’ultimo di alcune tecniche ancora oggi utilizzate nel gioco in particolare il “grip”.
Siamo ormai ai primi del 900’ e lo sviluppo maggiore del golf avvenne negli Stati Uniti, nazione fortemente ricca ed in evoluzione che già in questa epoca vede il proliferare di un migliaio di circoli di golf, anche se le competizioni più prestigiose restavano ancora quelle giocate nel Regno Unito.
La consacrazione mondiale definitiva del golf avvenne nel 1900 con lo status di sport olimpico.
La diffusione del golf andava di pari passo con l’evoluzione dei materiali, nascono così le prime palline in gomma poi quelle con le fossette per migliorarne l’efficienza aerodinamica mentre i bastoni divennero in acciaio anche se venne utilizzato ancora il legno per almeno un’altra ventina di anni, tale sviluppo rese necessaria una regolamentazione in merito alle dimensioni dei bastoni ma soprattutto delle palline.
La popolarità del golf cresceva in modo esponenziale e come detto in precedenza favorito dalle rivalità dei grandi campioni dell’epoca, si successero altri “triunvirati” Bobby Jones, Walter Hagen e Gene Sarazen ed a seguire Ben Hogan, Byron Nelson e Sam Snead, per poi arrivare a quello forse più famoso costituito dai fantastici Jack Nicklaus, Gary Player e Arnold Palmer.
La rivalità tra giocatori ed istituzioni golfistiche americane ed europee degli anni venti, portò alla nascita nel 1927 di quello che è certamente ancora oggi il torneo più prestigioso e ricco di fascino che è la Ryder Cup, di cui gli americani furono incontrastati dominatori dal 1935 al 1985 con l’unica eccezione del 1957, oggi questo torneo vive certamente un maggior equilibrio.
Una nota particolare merita il golf al femminile; le donne per secoli dovettero sottostare a divieti e limitazioni ma l’evoluzione dei tempi e l’emancipazione cambiò ben presto le cose e si assistette ad uno sviluppo del golf con le prime grandi golfiste diventate famose a cavallo dei due conflitti mondiali, anche se per arrivare ad una definitiva consacrazione di questo sport tra il “gentil sesso” occorre aspettare il 1951 con la costituzione del Ladies PGA ed il suo equivalente europeo 27 anni più tardi nel 1988.
Dopo l’epoca dei grandi “triunvirati” si assistette ad accesissime rivalità tra giocatori provenienti da più parti del mondo, ricordati ancora oggi dai golfisti per le loro tecniche sopraffine e le loro caratteristiche caratteriali, tra tutti come non ricordare Lee Trevino, Tom Watson ma soprattutto Severiano Ballestreros unico per la suà tecnica e creatività latina applicata al gioco del golf.
Altri nomi da non dimenticare l’australiano Greg Norman detto lo squalo e poi Nick Faldo forse il più grande tra i giocatori del regno Unito nell’epoca moderna del golf.
E qui ci fermiamo, i giocatori di cui potremmo parlare sono quelli che fino a pochissimo tempo fa e quelli che ancora oggi calcano i green dei più importanti campi del mondo dove si svolgono i tornei più prestigiosi, tra tutti Ernie Els, Darren Clarke, Lee Westwood, Phil Mickelson e quello che da molti è considerato tra i più grandi di sempre Tiger Woods.
Oggi la classifica dei migliori giocatori di golf è in continua evoluzione, a dimostrazione che l’evoluzione di questo sport ha comportato un estremo livellamento di valori.
L’evoluzione dei materiali è stata negli ultimi anni fondamentale nella diffusione del golf, bastoni e palline hanno subito un’evoluzione incredibile con l’uso delle leghe e lo studio dell’aerodinamica attraverso l’uso dei computer, ma soprattutto sono diventati un business per le maggiori case costruttrici che ogni anno presentano sul mercato prodotti innovativi, che molti golfisti si affrettano ad acquistare nella speranza, spesso vana, che possano avere effetti positivi sul loro gioco.
In Italia i primi campi furono costruiti sotto l’influenza delle colonie di cittadini britannici che vivevano nel nostro paese, era il 1889 quando la colonia inglese fiorentina fondò il Florence Golf Club, prima Associazione golfistica in Italia, al quale fece seguito la costruzione del Golf Club Roma Acquasanta , nato ufficialmente nella sede del Consolato inglese di via Condotti in Roma il 12 gennaio del 1903, per la realizzazione del primo campo “pubblico” in Italia occorre aspettare il 1928 con la nascita del Circolo Golf di Fiuggi.
Non sono mancati da noi i grandi campioni primo fra tutti Costantino Rocca vincitore tra l’altro di due Ryder Cup, ma la maggiore diffusione di questo sport avvenuta solo di recente, ha portato solo oggi con Francesco Molinari (vincitore di un Major) ed un numero sempre crescente di giovani emergenti, ad avere giocatori in grado di vincere tornei internazionali di prestigio.